Le pagine autobiografiche di Bertagnolli sono nella loro compiutezza il racconto/rievocazione di miti patriottici e drammi personali, che in due diverse fasi della vita, la giovinezza e la tarda maturità, dalla prima adesione all’esercito italiano agli anni della prigionia, 1915-18, nel campo di concentramento di Katzenau, danno una particolarissima versione alla ricostruzione di una memoria risorgimentale in qualche modo delusa e svilita. Bertagnolli è volontario nell’esercito regolare, e dunque un soldato delle istituzioni che non parla all’unisono con le disillusioni della parte democratica, garibaldina e mazziniana; nondimeno nella fase della scrittura in tarda età anche i suoi ricordi interessano per il côté rovesciato e sono, insieme, l’altra faccia della medaglia rispetto all’appassionata adesione e al coinvolgimento dei garibaldini.
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