La regata universitaria “Pavia-Pisa” tra politica e sport (1929-1940)

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Dal 1929, due otto outrigger delle Università di Pavia e di Pisa si affrontano ogni anno in una regata dedicata alla memoria degli studenti caduti nella battaglia risorgimentale di Curtatone e Montanara. Grazie a un’ampia ricognizione della stampa, del materiale iconografico coevo e di fonti d’archivio inedite, il volume ricostruisce la nascita e i primi anni di una tradizione che, se oggi ha perso ogni connotazione politica, fu originariamente concepita, nel cuore del Ventennio fascista, come manifesto di una nuova concezione totalitaria dello sport e dell’università.

Nelle intenzioni del suo fondatore, il giornalista Lando Ferretti, se la celebre gara “Oxford-Cambridge” era il simbolo dei colleges, fucina dell’élite britannica, la “Pavia-Pisa” doveva rispecchiare un modello educativo volto a plasmare nella mente, nello spirito e nel corpo la futura classe dirigente “imperiale” italiana. La regata e le imprese sportive ad essa correlate, quali gli audaci raid remieri internazionali degli studenti pavesi, diventavano così il perno di un più vasto progetto di “fascistizzazione” della gioventù e delle istituzioni accademiche.

Dalla vicenda, che si intreccia strettamente alla storia di due antichi e prestigiosi atenei alle prese con la sfida della modernità, emerge un interessante frammento della biografia collettiva di una generazione di atleti e goliardi che vissero, negli anni della loro formazione, «il regime come la realtà».

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